L’Orologio dimenticato

In una piccola città avvolta dalla nebbia, esisteva un vecchio negozio di orologi, quasi nascosto tra le strette vie acciottolate. Thomas, un curioso ragazzino del luogo, aveva sempre trovato quel negozio inquietante, ma irresistibilmente affascinante.

Una sera d’inverno, mentre il vento ululava tra i vicoli, Thomas, spinto dalla curiosità, decise di entrare nel negozio. Dentro, il tempo sembrava essersi fermato. Orologi di ogni forma e dimensione ticchettavano in un’armonia quasi sovrannaturale. Al centro della stanza, c’era un antico orologio a pendolo, più grande e maestoso degli altri, che però, stranamente, non emetteva alcun suono.

Il vecchio orologiaio, un uomo dallo sguardo enigmatico, si avvicinò a Thomas. “Questo orologio,” disse, indicando il grande pendolo, “è speciale. Mostra non solo l’ora, ma anche i momenti che non sono mai accaduti, i percorsi non presi.”

Thomas, incuriosito e leggermente spaventato, guardò l’orologio più da vicino. L’orologiaio continuò: “Se qualcuno prova a farlo funzionare, vedrà cose che nessun altro può vedere. Ma attenzione, non tutti riescono a sopportare la verità nascosta nel tempo.”

Non appena l’orologiaio terminò la frase, un improvviso blackout spense tutte le luci del negozio. Thomas sentì il suo cuore battere forte nel petto. Quando le luci tornarono, l’orologiaio era scomparso, lasciando Thomas da solo con l’orologio silenzioso.

Guidato da un impulso incontrollabile, Thomas si avvicinò all’orologio e lo mise in moto. Il pendolo iniziò a muoversi lentamente e un ronzio profondo riempì la stanza. Gli orologi intorno a lui smisero di ticchettare, come se il tempo si fosse fermato.

Davanti ai suoi occhi, l’orologio iniziò a mostrare immagini sfocate: volti sconosciuti, luoghi mai visti, momenti di vita alternativi. Thomas si sentì sopraffatto da un’emozione indescrivibile, una miscela di terrore e meraviglia.

Poi, tutto si fermò. L’orologio tornò silenzioso e l’orologiaio riapparve come se non fosse mai andato via. “Alcune cose,” disse con un sorriso enigmatico, “sono meglio lasciate non scoperte.”

Thomas uscì dal negozio, sentendo il peso di un segreto che non avrebbe mai potuto condividere. Da quella notte, ogni volta che passava davanti al negozio di orologi, non poteva fare a meno di chiedersi quanti altri misteri fossero nascosti tra quei vecchi ingranaggi, in attesa di essere rivelati.